Layout 1CANTANDO IN TALIAN è una ricerca storica e accademica relativa al fenomeno dell’immigrazione veneta in Brasile e dell’eredità culturale e sociale del popolo oriundo nelle nuove terre di stabilizzazione. La tradizione, gli usi e i costumi, le musiche e soprattutto la lingua diventano ancora oggi il filo conduttore ideale tra le fasi di migrazione dei decenni 1880-1950 e le nuove generazioni di discendenti. Il progetto si sviluppa attraverso un percorso professionale, svoltosi tra Italia e Brasile con interventi e attività di docenza presso università, pubbliche amministrazioni, associazioni culturali, in particolare negli stati del Rio Grande do Sul, Santa Catarina, Paranà, Minas Gerais, Espirito Santo e San Paolo. Questo approccio ha permesso di creare una collaborazione attiva e un sentito interesse visto che ancor oggi il talian (veneto) è parlato da più di un milione di italo-brasiliani e risulta essere un legame vivo, utile per rafforzare le relazioni socio-culturali con le comunità locali e le istituzioni. Rappresenta inoltre uno strumento per rafforzare i rapporti economici e professionali tra Veneto e Brasile, con l’intento di allacciare relazioni con l’imprenditoria locale, divenendo efficace per i professionisti che si accingono a trasferire i propri investimenti e competenze in questo gigante del Mercosur e dei Paesi BRICS. Si tratta di un viaggio di sola andata verso nuove opportunità, ma denso di sacrifici e difficoltà che segnano e trasformano l’immaginario di chi con una valigia di cartone e tanto coraggio ha lasciato la propria terra con la speranza di un futuro migliore.

Il prodotto di questa ricerca è rappresentato dalla pubblicazione di due libri:

1 – Scoprendo il talian – Viaggio di sola andata per la Mèrica – 112 pp.

La storia dell’emigrazione veneta a partire dal 1870 fino ai giorni di oggi può essere rappresentata tramite il lascito dei ricordi, delle tradizioni e delle musiche. Il viaggio alla scoperta delle comunità oriunde permette di conoscere storie e racconti di vita che evidenziano il fenomeno degli usi e dei saperi veneti mediante la valorizzazione della cultura e della lingua del talian.

2 – Cantando in talian – Imparar el talian cola mùsica – 176 pp. e audio musicale

È un progetto didattico su due livelli, atto a insegnare il talian, idioma oriundo nato dalla fusione dei dialetti veneti, attraverso l’utilizzo della musica e la presentazione di letture sulla tradizione letteraria e focus culturali che raccontano il contesto veneto attraverso l’architettura, i paesaggi, l’enogastronomia, la cultura e le tradizioni.

Finalità

Questo lavoro, svolto mediante interviste, ricerche in archivio e bibliografie, incontri e collaborazioni con le amministrazioni, le università e le associazioni locali, ha permesso di soddisfare la forte esigenza di recuperare la memoria storica degli antenati e la ricerca da parte delle nuove generazioni de riappropriarsi de una cultura che il tempo e l’integrazione culturale minacciano di farla diventare sempre più lontana e indebolita.

Diffusione del progetto

La diffusione e la presentazione del progetto è iniziata nel febbraio del 2014, attraverso un percorso di incontri e corsi sulla lingua e cultura taliana che ha coinvolto televisioni, giornali, radio, scuole, associazioni e amministrazioni nel sud del Brasile e in Italia, in particolare in Veneto, Trentino, Friuli e Lombardia.

L’intento è stato quello di far conoscere e crescere la consapevolezza e la sensibillibri (2)ità verso questo patrimonio comune. Dal 2014, 2015, in occasione dei 140 dell’immigrazione veneta, e 2016 è stato fatto un grande roteiro in Brasile, con conferenze e corsi rivolti ad adulti e anche bambini delle scuole primarie e secondarie.

Il ponte ITALIA-BRASILE

Cantando in talian diventa, quindi, una volontà sincera e onesta di far conoscere e riscoprire un patrimonio único, riconosciuto dal novembre 2014 come prima cultura migratoria del Brasile. La mia soddisfazione più grande è stata quella di credere di avere contribuito ad affrontare umanamente e scientificamente questo lascito incredibile e prezioso. Sono molto orgogliosa di vedere che dopo un anno dai primi corsi, siano continuati unendo persone e comunità, e vedo il mio lavoro come un piccolo seme che dall’Italia ha portato nuovi stimoli e risorse alle nostre comunità itato-brasiliane.

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