Il film “Brava Zente. Storie della terra veneta”, dell’autore e regista Giancarlo Cappellaro, continua il suo viaggio tra le comunità venete in Brasile.
La prossima proiezione nello stato del Rio Grande do Sul, ottava provincia veneta, si terrà sabato 20 agosto 2022 nella città di Guaporé, nata all’inizio del diciannovesimo con la colonizzazione da parte di immigranti veneti e italiani, oltre che tedeschi, nell’area attualmente chiamata Mucum e che venne poi denominata Guaporé già nel lontano 1892. Quattro anni dopo, nel 1896, la colonia registrava una popolazione di circa 7000 persone. Nel ventesimo secolo alcuni distretti si emanciparono dalla colonia madre formando delle nuove città, ne sono un esempio Serafina Correa (1960) e Dois Lajeados (1987).
Al loro arrivo, per tutto il 19° secolo, gli immigrati erano privi di qualsiasi cosa di valore e dovettero fare affidamento sulla loro forte volontà per costruire una nuova vita su una nuova terra. A distanza di oltre un secolo, il ricordo di queste origini si sente ancora nella fede religiosa, con la parrocchia dedicata a Sant’Antonio, e nella disponibilità al lavoro della comunità. La fede religiosa, in particolare, è ben visibile nelle numerose cappelle nelle aree rurali e nella statua di Cristo Redentore, di 13 metri, posta sul monte più alto della città.
A oltre cento anni dalla sua fondazione, Guaporé si è imposta come un importante centro commerciale, industriale, culturale e turistico ed è oggi la prima città produttrice di gioielli dello stato del Rio Grande do Sul.
Il Talian, o veneto brasiliano, il filò, la cultura e le tradizioni sono ancora vive tra i discendenti veneti e italiani residenti nella città. A mantenere le radici culturali è in particolare l’Associazione dei Discendenti degli Immigranti della Terra di San Marco – Presidente Ivaldino Rossini -, che assieme al Comitato Veneto del Rio Grande do Sul (COMVERS) – Presidente Isabel Dalcin e Consultrice Naura Bordignon – e all’Associazione Veneti nel Mondo aps – Presidente Aldo Rozzi Marin – organizza la proiezione del film in lingua veneta.
Ambientata nel basso vicentino negli anni cinquanta, la pellicola ripropone di fatto quel territorio veneto e quelle dinamiche di paese che i nostri emigranti lasciarono alla loro partenza in cerca di un futuro migliore: la tematica progettuale avrà quindi indubbiamente una forte attrazione nei destinatari, con un importante ritorno d’immagine e un indubbio apprezzamento per l’opera sia per i contenuti sia per il modo in cui vengono proposti.
Buona visione e W San Marco!
Aldo Rozzi Marin, Presidente Associazione Veneti nel Mondo aps