Per un appassionato delle Dolomiti, parlare di Veneto è un invito a nozze. Qui si trovano il 70% delle montagne di corallo. Già basterebbe menzionare le Tre Cime di Lavaredo per avere un eco mondiale, ma vi si trovano pure il Pelmo, il Civetta, la Marmolada, le Tofane il Sorapiss e potrei continuare. Su queste vette si sono combattute aspre battaglie i cui segni sono ben visibili pure oggi, ma recarsi nel Bellunese significa anche aprire una capsula del tempo. Questi luoghi sono stati abitati fin dall’antichità e questo fattore li rende una terra ricca di testimonianze storico-archeologiche, come il sito di Paluc a Ospitale di Cadore, un villaggio metallurgico altomedievale; il ritrovamento dell’uomo di Mondeval e dell’ursus spaeleus, rispettivamente a Selva di Cadore e a Lamon; mentre a Calalzo di Cadore ci si può recare nell’area naturalistica, termale e archeologica di Lagole, nota come “la fonte della civiltà del Cadore”. Tra le bellezze naturali di questa terra vi sono numerosi laghi, come quello di Misurina; i Serrai di Sottoguda, una gola nel comune di Rocca Pietore e la riserva naturale di Somadida, la foresta più grande del Cadore. Il tutto è preservato dalla presenza di due parchi protetti, il parco nazionale delle Dolomiti Bellunesi, che si caratterizza per un’eccezionale varietà di ambienti, e il parco naturale delle Dolomiti d’Ampezzo, gestito dalla Comunanza delle Regole d’Ampezzo.
Testo di Fausto Forni – visitate il suo blog personale buedavun.wordpress.com per scoprire le meraviglie venete!