Ho scoperto Carlo Crivelli tanti anni fa, al National Gallery a Londra, dove a questo pittore veneto semisconosciuto in patria vengono dedicate due sale: quando ho letto che Macerata gli dedica una mostra mi sono ripromesso di andare a vederla e così ho fatto.
A questo pittore nato a Venezia nel 1430-1435 circa, nella parrocchia di San Moisé, figlio di Jacopo, pittore anche lui, e morto probabilmente ad Ascoli Piceno attorno al 1495 viene dedicata questa interessante iniziativa che da Macerata tocca altre sette centri delle Marche: Corridonia, San Ginesio, Sarnano, Monte San Martino, San Severino Marche, Serrapetrona, Belforte del Chienti, dove si possono ammirare le opere di Carlo e del fratello più giovane Vittore; peccato per gli orari e le aperture limitate che bloccano anche il visitatore più determinato.
Carlo Crivelli lo si può tranquillamente iscrivere nella categoria “genio & sregolatezza” come tanti altri artisti, per la verità; deve abbandonare ancora piuttosto giovane la natìa Venezia, a causa di una condanna a sei mesi di carcere per aver rapito una donna sposata della quale si era innamorato; da qui si sposta prima a Padova e poi a Zara dove si fermò per qualche anno (Pietro Zampetti ipotizza che abbia seguito in Dalmazia il pittore Giorgio Schiavone/ Chiulinovich); nulla si sa dei motivi che lo spinsero ad attraversare nuovamente l’Adriatico ma di sicuro nel 1469 lo si trova ad Ascoli Piceno dove, sempre per via del carattere vivace, lo troviamo citato in una vicenda giudiziaria.
Della sua vita e dei suoi percorsi non si hanno notizie certe; sicuramente si stabilisce nelle Marche, per la precisione ad Ascoli Piceno, anche se viene segnalato in diverse località marchigiane a partire da Camerino; la morte stessa è piuttosto misteriosa anche se viene attestata attorno al 1495 proprio ad Ascoli Piceno; va sottolineato come, nonostante l’intera attività artistica si sia sviluppata nelle Marche, si firma sempre “Opus Caroli Crivelli Veneti” e così farà anche il fratello “Opus Victoris Crivelli Veneti”
Ignorato dal Vasari, la sua fortuna artistica incomincia ai primi dell’ottocento quando mercanti inglesi lo scoprono e portano Oltremanica diversi suoi capolavori che ritroviamo alla National Gallery.
Ritornando alla mostra, devo dire che mi aspettavo di più di quanto ho visto al Palazzo Buonaccorsi a Macerata: sette dipinti sette con tre capolavori dedicati alla Madonna (Buonaccorsi, del latte e Lochis) ma c’era da attendersi qualcosina di più …
Spettacolare invece quanto ho ammirato alla chiesa di San Martino in località San Martino in Monte, piccolo comune di circa 700 abitanti, a un’ora di macchina dal capoluogo; dopo un viaggio fra i saliscendi dei Monti Sibellini, su strade ideali per i rally, previo appuntamento telefonico, un dipendente comunale particolarmente gentile mi ha accompagnato nella chiesetta romanica dedicata a San Martino dove all’interno si è abbagliati da ben tre polittici dei fratelli Crivelli.
All’interno troviamo l’unica opera certa che vede la collaborazione dei due fratelli, Carlo e Vittore, un polittico datato 1490; gli altri due sono attribuiti a Vittore, il primo proveniente dalla chiesa di S. Maria del Pozzo e nel secondo troviamo la Madonna con il bambino in trono, con S. Martino e S. Antonio Abate.
Notevole anche il Polittico di Giovanni da Camerino databile 1473; uscendo pensavo che se in tante altre parti del mondo avessero tali capolavori farebbero un museo da migliaia di visitatori l’anno …
Lasciato Monte San Martino e sempre attraversando paesaggi autunnali bellissimi, tralasciando borghi significativi come Sarnano, San Ginesio, Caldarola, Serrapetrona (un vero peccato!) mi sono portato a San Severino Marche, cittadina molto bella con la piazza centrale ellittica, ricca di bei palazzi dove nella pinacoteca comunale ho ammirato un polittico di Vittore Crivelli, dopo avermi soffermato su un capolavoro di Paolo Veneziano; entrambe le opere possono essere ammirate nella mia pagina facebook dove ho condiviso un spettacolare servizio fotografico di Francesco Bianco.
La mostra su Carlo Crivelli rimane aperta fino al 12 febbraio 2023: un’occasione importante per approfondire la conoscenza di questo straordinario artista e per toccare con mano la bellezza di quell’angolo della Marche che va da Macerata ai Monti Sibellini.
Ettore Beggiato