Alberto Espen è un’istituzione nel Comune di Cervarese Santa Croce, in provincia di Padova.
Bibliotecario e archivista, è il punto di riferimento culturale delle tre comunità (Montemerlo, Fossona e Cervarese) nel suo ruolo di responsabile della biblioteca comunale che ha sede a Montemerlo nella pregevole sede della sconsacrata chiesa di San Michele Arcangelo, recentemente oggetto di un notevole restauro.
Ha al suo attivo diversi volumi, fra i quali vanno ricordati “Cervarese S. Croce: profilo storico di un Comune del Padovano tra Bacchiglione e Colli Euganei”, “Il Castello di S. Martino della Vaneza a Cervarese S.C.”, “Cervarese S.C.: gioventù in battaglia” e il romanzo “Legami di carta”.
La sua ultima fatica è un ponderoso volume “Familia Pressendo. Da Italia ao Brasil. Uma Historia em Construçao” scritto a quattro mani con Geraldo Farina nel quale si racconta la vicenda della famiglia Pressendo, una delle tante famiglie partite dalla nostro Veneto e arrivate nel Brasile “a catar fortuna” (giusto per riprendere il titolo di un fortunato libro dell’indimenticato Ulderico Bernardi sulla storia dell’emigrazione veneta).
La grande emigrazione veneta inizia subito dopo l’annessione del Veneto al Regno d’Italia (21-22 ottobre 1866 attraverso un plebiscito-truffa) in seguito alle condizioni di fame, miseria e disperazione che colpirono la nostra Terra come mai in passato; in particolare la famigerata “tassa sul macinato” assestò il colpo definitivo alle speranze di tante famiglie: non restava partire, in particolare verso “La Merica” verso quel Brasile meta tanto propagandata da personaggi senza scrupoli che lo presentavano come “La terra della cuccagna” dove si facevano anche tre raccolti per stagione.
Il risveglio, dopo quaranta giorni di nave a vapore per attraversare l’Oceano, fu tragico: alla nostra gente furono dati un picco e un badile per disboscare territori ostili, popolati da serpenti e bestie feroci e nelle lettere che spedivano a casa c’era tutta la loro disperazione, per una situazione senza via d’uscita visto che non avevano certo i soldi per pagarsi il biglietto di ritorno …
Da una situazione così drammatica i nostri Veneti sono però riusciti, nel giro di qualche generazione, a creare gli stati fra i più sviluppati del Brasile (Rio Grande do Sul, Santa Catarina e Paranà) dove ancor oggi si parla il talian (o veneto-brasiliano) recentemente riconosciuta come patrimonio immateriale dell’intero Brasile e dove le tradizioni della nostra Terra sono ancor oggi particolarmente vive.
E proprio a Curitiba, capitale dello stato del Paranà, vivono i discendenti della famiglia Pressendo, partita nell’ottocento dai Colli Euganei dopo aver cambiato più volte residenza, come ricostruito nella ricerca di Alberto Espen: Baone, Carvarese S.C., Este e Rovolon; dopo essersi sposati il 14 dicembre del 1890 Natale Pressendo e la moglie Angela Filippi partono verso il Brasile seguiti nel 1896 da Bortolo Pressendo assieme alla moglie Caterina e ai figli Vittorio e Antonio, poi toccherà a Giovanni, assieme alla moglie Amalia Boraso e ai figlioletti Eugenio e Beatrice, di appena sette mesi; Giovanni comunica alla famiglia rimasta nel Veneto di essere arrivato a Canoas, area metropolitana di Porto Alegre, nel Rio Grande do Sul; nel 1899 nasce il primo discendente in terra brasiliana, Ferruccio Ernesto figlio di Natale e Angela.
Nel frattempo, come spesso accade, nella trascrizione il cognome Pressendo diventa Prescendo e Presendo: anche in Brasile i veneti hanno problemi con le doppie …; una situazione comune a tante famiglie di origine veneta che vedono i loro cognomi modificati nella trascrizione brasiliana e questo complica sia la ricerca genealogica che, soprattutto, la richiesta di cittadinanza italiana (ed europea), una barriera spesso insormontabile per tanti discendenti di famiglie venete che vedono i loro cognomi cambiati anche in maniera sostanziale.
E nel settembre del 2017, grazie alle ricerche e alla passione di Alberto Espen, una cospicua rappresentanza dei Pressendo brasiliani ha potuto ripercorrere e toccare con mano i luoghi dai quali erano partiti i loro antenati.
Un volume di grande interesse con 460 pagine e con la ricostruzione genealogica delle diverse famiglie Pressendo, un’interessante spaccato dell’emigrazione veneta nel Brasile.
Ettore Beggiato
Presidente onorario
“Veneti nel mondo”