Comunicato stampa 18/11/2024
L’ultima tappa del progetto “Cuore veneto” tra le comunità venete del Rio Grande do Sul ha portato l’Associazione Veneti nel Mondo a visitare la quarta colonia di immigrazione, ovvero il quarto nucleo di colonizzazione italiana costituito a partire dall’anno 1877 da emigranti italiani, per la maggioranza veneti, friulani e lombardi.
Il Presidente Aldo Rozzi Marin ha fatto visita in mattinata, assieme alla Presidente del Comitato Veneto del Rio Grande do Sul Isabel Dalcin Quirino, a Ivorà, già Nuova Udine, fondata oltre 140 anni fa, nel 1883, nella Quarta Colonia da veneti e friulani. Al fine di mantenere vive le radici con la terra madre, gli immigranti veneti e friulani hanno costituito una comunità, un paese, con chiese uguali a quelle dei paesi di origine. Ed è così che dall’altra parte dell’oceano troviamo la Chiesa di San Bepi, il vecchio nome del paese “Nova Udine”, il Monte Grappa Brasiliano, che guarda la città, denominato così in ricordo del Monte Grappa in Veneto. Lo stesso sentiero di visita del Monte Grappa, da fare a piedi, è accompagnato da una Via Crucis che porta fino alla cima dove è posizionata una chiesetta dedicata alla Madonna della Guardia, ora dedicata anche a San Marco.
La visita a Ivorà si è conclusa con l’importante cerimonia di firma del gemellaggio tra l’Associazione Veneti nel Mondo e l’Associazione Veneta di Ivorà, ente fondato un anno fa da Marcos Daniel Zancan e da una cinquantina di discendenti di origine veneta per la valorizzazione della cultura e della lingua veneta del paese dei loro nonni e bisnonni. L’evento, accompagnato da una sfilata storica con canti e musica, è stato inoltre occasione per la presentazione e l’omaggio del libro “San Marco, il leone e l’evangelista”, di cui la coordinatrice generale della Veneti nel Mondo Anna Turcato ha letto una breve presentazione in lingua veneta, e dell’omaggio da parte del direttivo dell’associazione locale del libro bilingue portoghese/veneto “Ła be ła połenta: perché zeła tanto spesial”.
Nel pomeriggio l’associazione, accompagnata dal Presidente dell’Associazione Veneta di Vale Veneto Tomaz Bortoluzzi, ha fatto visita al Museo dell’Immigrante Italiano di Vale Veneto, che possiede una delle più grandi collezioni storiche e culturali dell’immigrazione veneta e italiana in loco, e all’imponente Monumento all’Immigrante della Quarta Colonia. Il paese, che prende il nome dai colonizzatori veneti che arrivarono nella regione nel 1878, è uno dei principali siti del patrimonio culturale della Quarta Colônia. Il luogo ha una tradizione religiosa molto forte, con la presenza di un antichissimo seminario chiamato Seminario Regina degli Apostoli. A Vale Veneto, che fin dalla fondazione ha forti radici cristiane, la delegazione ha visitato anche la Grotta della Madonna di Lourdes che, quando tutta la montagna è crollata durante la grande alluvione di aprile scorso, è rimasta incredibilmente intatta.
Entrambe le visite sono state occasione per rinforzare i legali culturali con le comunità venete e per ideare e progettare nuove collaborazioni per la valorizzazione della nostra storia che nel Rio Grande do Sul è mantenuta viva dalle tante comunità locali. “Ed è proprio vero” ha affermato il Presidente Aldo Rozzi Marin a conclusione della giornata “che le radici profonde non gelano. Il motto dell’Associazione ha acquisito grande significato durante questa missione in Argentina e nel sud del Brasile. I nostri oriundi veneti, oramai dalla terza alla quinta generazione, parlano il veneto, conoscono la storia e la cultura, mantengono le tradizioni, la fede, la famiglia e la cucina, oltre a provare un grande senso di orgoglio per le loro origini che cercano di valorizzare nelle azioni quotidiane”.
Aldo Rozzi Marin, Presidente Associazione Veneti nel Mondo aps