Rappresentanti delle comunità che parlano il talian, tra cui Colombo e Curitiba, dottoresse in linguistica dell’UFPR e dell’Unicentro, AVM-Colombo, Museo Cristoforo Colombo e l’IPHAN, l’ente responsabile per la tutela del patrimonio culturale brasiliano, insieme con un unico obiettivo: salvaguardare e promuovere la cultura veneta nel Paranà.
Così è formato il CEVEP (Centro de Estudos Vênetos no Paranà), fondato il 25 maggio 2018, che compie il suo primo anno di atività. I ricercatori si incontrano ogni mese per discutere i lavori ed intervistano i parlanti della variante veneta nel Paranà, discutendo di storia, memoria, sociolinguistica, linguistica.
La presenza del centro è già percipita sia in Brasile che in Italia, come ad esempio al Convegno di Sappada, che si è tenuto lo scorso luglio 2018, nel corso del quale le attività del gruppo sono state presentate ai partecipanti.
La missione del CEVEP è la salvaguardia e la trasmissione alle nuove generazioni della cultura taliana con la valorizzazione dei discendenti degli emigrati veneti – arrivati in questo stato più di 140 anni fa -, lo studio e la promozione del loro patrimonio culturale, così come il registro della loro lingua parlata. Il gruppo di carattere multidisciplinare, composto da membri della propria comunità, appoggia le iniziative dei parlanti e vuole assicurare sempre il loro protagonismo.
Presenza veneta nel Paranà
I veneti cominciarono ad arrivare nel Paranà verso il 1875, però la maggior parte emigrò dal 1877 in poi. Non adattati al clima tropicale e non avendo le condizioni di lavoro promesse prima dell’epopea transoceanica, lasciarono la Colonia Nova Italia, a Morretes, nel 1878 e partirono per l’altopiano di Curitiba, dove furono stabiliti nelle colonie attorno alla capitale. Attualmente le comunità mantengono le loro tradizioni e sono diventate importanti luoghi turistici, come Santa Felicità, il famoso quartiere gastronomico di Curitiba e il comune di Colombo, conosciuto per i vini e per il circolo di agriturismo.