Ancora in vita a Dublino è uno scrittore e famoso narratore di nome Vincent Caprani il cui bisnonno, Giuseppe Caprani, nato a Verona nel 1838, si trasferì in Irlanda con la sua giovane sposa nella seconda metà del secolo. Giuseppe, uomo capace ed intelligente, riuscì a trovare lavoro presso il quotidiano The Nation in qualità di tipografo. Il suo amore e interesse per il suo lavoro crebbe con il tempo diventando anche il suo hobby principale, tanto che sviluppò innovativi processi di stampa “a clichet”, nuovi sistemi elettrodattilografici e zincografici, per i quali ottenne i brevetti nel 1887.

Ci deve essere stata un’ereditaria predisposizione per questo genere di lavoro che portò suo figlio Menotti ad essere l’unico altro italiano a lavorare, quale tipografo, presso il giornale The Freeman’s Journal, insieme ad un altro collega di origine italiana, chiamato Joe Nannetti, il quale, oltre a svolgere l’attività di tipografo, fu anche il primo rappresentante laburista ad essere eletto Sindaco di Dublino per due anni consecutivi (1906-1907).

Caprani e Nannetti erano noti anche a James Joyce, il quale li menzionò entrambi nell’Ulisse, nella scena in cui Leopold Bloom entra nell’ufficio di redazione del giornale The Freeman’s Journal, anche se, stranamente, Joyce ( per qualche ragione probabilmente linguistica) cita Caprani quale “Cuprani” e lo definisce “più irlandese degli irlandesi”.

(Francesco Dominoni, www.irlandiani.com)